Siamo venuti in contatto con Comunità Letizia quasi per caso , come è accaduto spesso in molte situazioni importanti della nostra vita.
E ancora per caso, dietro la richiesta di scrivere queste due righe, ci ritroviamo a rivedere il significato e le sensazioni che questo "contatto" ci ha lasciato e ci sta lasciando.
La prima sensazione chiara, anche se forse un po' egoista, è di aver conosciuto noi stessi in situazioni e in realtà diverse da quelle che scandiscono il tran tran quotidiano. Comunità Letizia, che tra noi usiamo chiamare Casa Letizia, è al di là di tutto un vero momento d'incontro con la vita, e proprio la verità e la semplicità di quest'incontro rende questa esperienza vera e partecipe e sempre rinnovata.
Quest'incontro semplice, con il passare del tempo, è diventato scelta e, come tale, condivisione di serietà e spontaneità, preparazione e partecipazione con tutti gli altri operatori che contribuiscono al "ménage familiare" della Casa.
La quantità di lavoro e di coinvolgimento è sempre continua e in crescendo, e ognuno la copre secondo la propria disponibilità e modo di essere, seguendo, almeno per noi, i propri ritmi, la propria maturazione, le proprie fasi di vita familiare.
L'insieme di queste disponibilità costituiscono un'altra ricchezza che abbiamo scoperto in questa esperienza, a cui ci sentiamo realmente legati.
La "contraddizione" di questa esperienza ricca è che nasce, comunque, da realtà di sofferenza delle quali si conosce la situazione di partenza ma non si sa se e come si risolveranno - e questo mistero richiede rispetto, condivisione, umiltà e lavoro .
Maria e Giorgio
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